“Ballando...ballando”
di Chiara Bettelli

 

·        I tacchi!


I tacchi sono vertiginosi: impossibili per camminare, eppure i migliori per muovere i fianchi. E poi, ballando, non sento che la musica e l'eccitazione di essere guardata. Solo dopo, quando torna il silenzio, il corpo e i piedi saranno doloranti e le orecchie pulsanti.

 

 

Ma ora... essere riuscita ad arrivare al Piper di nascosto (a 15 anni i miei me lo proibiscono) è una di quelle avventure giuste da raccontare domani (un po’ gonfiate) ai compagni di scuola. I maschi saranno gelosi. Alcuni invidieranno il mio coraggio di essere uscita in piena notte, vestendomi in cantina. E mi imiteranno, forse più in là, in altri momenti della vita.


Il sudore mi scivola addosso e scintilla tra le luci della discoteca. Mi piace ballare (ancora e di più) e mi piace perché ballo bene e mi fa sentire bene. Il ritmo è una carica di energia, soddisfa il mio surplus di adrenalina e il buio sfuma il tempo. Anche adesso essere qui mi è proibito dalle gabbie anagrafiche. Ma nessuno se ne accorge.

 

 

Mi viene in mente quello che disse mio padre nel giorno del suo settantesimo compleanno: "Com'è difficile convivere con un vecchio". La difficoltà, naturalmente, stava nell'essere costretto ad accettare l'immagine registrata dagli altri [i], secondo schemi rigidi.

 

Alla faccia del G/M/A (giorno-mese-anno) e del referente “signora”, chi non balla con me, dorma pure.

 

 

Io ballo, da sola.

 

 

Chiara Bettelli

 



[i] “Le persone esistono per noi solo attraverso l'idea che ci facciamo di loro”  [ n.d.r.]