“Carissimi compagni della V F”
di Stefano Govoni

 

·        Com'è difficile!

Rispondo all’invito di Maurizio di scrivere qualche appunto per la cena autunnale.

 

Com'è difficile! Altro che compito in classe! Le dita che scorrono in genere veloci sulla tastiera, sproloquiando d’argomenti vari (consuetudine universitaria), sono come anchilosate dovendo scavare un po’ tra le gioie e le tristezze che ci hanno accompagnato fino a superare la soglia del mezzo secolo (detto così suona proprio male!).

 

È indubbio che il nostro aspetto è un po’ (eufemismo) cambiato. Io non ho riconosciuto quasi nessuno alla cena, ma questo, conoscendomi, è poco indicativo. Alla mattina, allo specchio, spesso mi domando di chi sia il volto che emerge dalla schiuma da barba, certo non corrisponde all'immagine mentale che ho di me stesso che si è fermata caparbiamente intorno ad un prototipo ventenne, mentre tutti gli altri intorno invecchiavano. Per non dire poi del profilo a pera della pancia (ho uno specchio ampio), che mi si dice tipico per l’età e per chi, come me, usa la carrozzella a motore invece della bicicletta!

 

 

·        Noi e i fibroblasti

 

Eppure non tornerei indietro, da egocentrico quale sono amo gli errori fatti e li rifarei. Dichiaravo la mia inossidabilità di fronte alle grazie femminili e sono sposato da quasi 25 anni, amavo i cani ed ho due figli ed un gatto, provavo desiderio di avventura e ricchezza e faccio il professore universitario con utilitaria, mi piaceva fare lo scienziato pazzo e faccio ricerca. A proposito, forse non lo sapete, ma possiedo una banca di tessuti (fibroblasti) derivati da soggetti di varia età più o meno sani. Vi piacerebbe farne parte? È un prelievo del tutto indolore di un frustolino di tessuto. Pensate che magnifico gruppo di controllo (?) saremmo, anzi sareste, perché io il prelievo non me lo sono fatto!

 

Ho sempre bollato le cene degli ex alunni come tristezze deamicisiane (a proposito lo sapete che il De Amicis picchiava la moglie! Avevo ragione a non fidarmi!), eppure quando ci siamo incontrati mi sono divertito!

 

Ci siamo lasciati da ventenni trent’anni fa e ci siamo ritrovati ventenni con la freschezza e la confidenza delle amicizie profonde che ignorano il tempo e la mancanza di assiduità nell’incontrarsi. Ditemi se questa non è stata una buona scuola!

 

Bene. Vedo che lo spazio che mi sono dato è quasi finito, le maschere cessano il loro vorticoso mulinello, la solita miscela di verità e bugia, oggi come allora, si amalgama nel nostro essere quotidiano, porta dal gesto di attori con un po’ più di esperienza e d'ironia.

 

Valete!

Stefano Govoni

 

 

Post Scriptum.

 

Per fortuna che c’è l’e-mail: basta una piccola pressione e lo scritto è inviato lontano in modo irreversibile, altrimenti chi avrebbe il coraggio di farlo!